Da qualche decennio, abbandonata la visione antropocentrica della storia, ci si interroga sul complesso intreccio fra corpi, organismi ed esseri che influenza sia l’ambiente che la vita culturale, politica ed economica delle società umane.

Enrico Meneghello enuclea alcune caratteristiche di questo rapporto che caratterizzarono la fine dell’Impero romano d’Occidente e l’avvento dell’Alto Medioevo. La consapevolezza della precarietà di tale relazione si è diffusa anche grazie a persone come Rachel Carson, che nel suo libro Silent Spring (1962) mise a nudo il terribile effetto dei pesticidi sull’ambiente: ce ne parla Minsik Choi. L’articolo di Riccardo Scaggiante ci racconta del disastroso epilogo del lago d’Aral, causato dal cieco sfruttamento dell’ambiente da parte dell’uomo. Ma gli effetti dell’azione umana sul territorio e sulle sue risorse, pur trasformando profondamente il paesaggio, possono influire positivamente sullo sviluppo dell’economia di una regione: lo dimostrano i casi trattati negli articoli di Cosimo Torrini e Alessandro Giaretta, riguardanti rispettivamente la Serenissima Repubblica di Venezia e la Toscana tra XVIII e XX secolo.

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