Il breve trionfo repubblicano e il fallito golpe del 1932
La guerra civile spagnola si configurò come una contrapposizione fra le idee conservatrici della Chiesa e il processo di laicizzazione, che invece stava apportando un cambiamento nella società. Fu Francisco Franco, membro delle forze armate spagnole, a segnare la fine della democrazia iberica con la guerra del 1936-1939.
Nell’aprile del 1931, visto il successo nelle elezioni municipali, Manuel Azana diventò Primo Ministro. Uno dei punti cardini della sua nuova politica fu l’anticlericalismo: nel 1932, infatti, venne abolita la Compagnia di Gesù. Un altro punto importante fu la modernizzazione dell’esercito, ridimensionato nei suoi poteri perché colpevole in passato di aver sovvertito vari governi. Sempre nello stesso anno vennero approvate la Costituzione e alcune importanti riforme lavorative, fra cui quella che tutelava i fittavoli e i contadini e un’altra che limitava a otto ore la giornata lavorativa per gli operai. Tuttavia, l’anno successivo il generale Sanjurjo progettò un colpo di stato che fu subito sventato.
La guerra

Manifestazione della FAI/CNT a Barcellona negli anni ’30 (da Wikimedia Commons)
Nel 1934 la nazione venne sconvolta da scioperi e dimostrazioni, specialmente nelle Asturie. Ad Oviedo, capoluogo della regione, i minatori occuparono i palazzi istituzionali, ma il futuro caudillo Francisco Franco mise a tacere le insurrezioni. Due anni più tardi la situazione interna implose a causa di alcuni omicidi: iniziò così la guerra.
Franco, partito dalla città marocchina di Tetuan, prese il controllo di città come Siviglia, La Coruna e Granada. Il conflitto ebbe ampia risonanza mediatica non solo nelle cronache internazionali, ma anche nella politica estera. Infatti, Hitler e Mussolini inviarono in Spagna dei contingenti e perfino alcuni intellettuali antifascisti si arruolarono come volontari a difesa della Repubblica. Ben presto la situazione volse a favore dei franchisti, che conquistarono la parte settentrionale del Paese (un’area strategica perché ricca di miniere) grazie ai contingenti alleati. Verso la fine del conflitto le armate franchiste si concentrarono sull’Ebro allo scopo di conquistare Barcellona e nel 1939 il Generalissimo conquistò Madrid sancendo la fine della guerra.
L’era del caudillo

Soldati nazionalisti attaccano Madrid, 1937 (da Wikimedia Commons)
Il comandante Franco governò la Spagna fino alla sua morte nel 1975. Il suo regime si può dividere in due fasi distinte: la prima fu segnata dall’isolamento internazionale, mentre la seconda si può definire una riapertura al mondo con l’ingresso del Paese nella NATO e nell’ONU. Questa seconda fase ebbe funzione anti-sovietica e suggellò l’amicizia con gli Stati Uniti. Dopo la morte di Franco e la salita al trono di Juan Carlos, il Paese tornò alla democrazia e, nonostante un tentato golpe nel 1981, riuscì ad evitare un altro regime dittatoriale.
In questo breve spezzone del film “While at war” (2019) si vedono i repubblicani occupare Salamanca.