Archivi e fonti sonore: il concetto di soundscape
In questa seconda parte dedicata alla relazione fra storici, archivi e fonti sonore riflettiamo sulla possibilità di ricreare la dimensione acustica delle epoche passate.
Ti sei mai chiesto che suoni si potessero ascoltare camminando fra le strade fumose della Londra vittoriana? Oppure combattendo fra cannoni e archibugi in una tipica battaglia d’età moderna? Riesci a immaginare, guardando un dipinto secentesco, quale allegra confusione caratterizzasse una festa paesana o un matrimonio? Oggigiorno, archivi e fonti sonore permettono di soddisfare queste curiosità: qui sotto, per esempio, puoi ascoltare la ricostruzione del paesaggio sonoro della Londra ottocentesca.
Ma che cosa s’intende per “paesaggio sonoro”?
Soundscape deriva dalla fusione dei due termini inglesi sound (suono) e landscape (paesaggio). Si tratta di un neologismo coniato nel 1973 da Raymond Murray Schafer (1933-2021) per indicare l’ambiente acustico naturale e antropico. Egli esplorò i paesaggi sonori del mondo (World Soundscape Project) per contrastare l’impatto negativo dell’inquinamento acustico moderno.
Historical soundscapes: paesaggi sonori per gli storici
Il concetto di paesaggio sonoro si è rivelato particolarmente interessante per gli storici. La dimensione acustica, infatti, veicola significati e plasma le identità collettive e individuali. Anche in questo caso il rapporto fra storici, archivi e fonti sonore non è neutro ed è necessario fare alcune riflessioni.
In un bellissimo articolo in due parti, l’artista del suono Marinna Guzy si è interrogata sul concetto di soundscape e sulla sua applicazione in ambito storico e museale. Secondo Guzy, ricreare un paesaggio sonoro significa anche operare delle scelte tecniche ed artistiche per coinvolgere il pubblico e farlo riflettere sul legame fra passato e presente.
I suoni evocano e ricreano i paesaggi sonori altrui in maniera più o meno fedele, ma l’atto dell’ascoltare è contestuale e culturale: ciò significa che non sapremo mai esattamente come e cosa le persone ascoltavano un tempo. Ricreare oggi un paesaggio sonoro del passato, dunque, è in qualche misura un atto creativo che introduce elementi attuali nella ricostruzione storica. Per questo è importante che lo storico sia consapevole e trasparente nell’utilizzo delle fonti sonore.