Quando sentiamo nominare la Rivoluzione Industriale, il nostro pensiero va subito alla macchina a vapore, ai treni, alle fonderie, e così via. Non ci viene mai in mente, però, un’altra invenzione, anch’essa legata al carbone, che due secoli prima della Rivoluzione Industriale le aprì la strada e la rese realmente possibile: si tratta della stufa a carbone, brevettata per la prima volta a Londra in età elisabettiana.
Riscaldarsi nel Medioevo
La stufa per noi è un oggetto scontato, alcuni di noi ce l’hanno anche in casa, ma non è sempre stata così comune. Nel Medioevo, le abitazioni erano riscaldate da un focolare alimentato a legna e situato al centro della stanza, con un buco nel tetto che permetteva al fumo di uscire: questo sistema aveva il vantaggio di tenere distanti le fiamme dalle pareti della casa e di permettere a tutta la famiglia di starci intorno (sebbene il fumo che si diffondeva nella stanza non fosse salubre). Questo focolare, come abbiamo detto, doveva essere alimentato a legna: un combustibile come il carbone non era adatto, perché avrebbe intossicato gli inquilini della casa e, soprattutto, si sarebbe spento, avendo esso bisogno di uno spazio piccolo e chiuso.
L’espansione di Londra
Fino alla metà del ‘500, quindi, tutta Europa continua a usare la legna per riscaldarsi: in quegli anni vi è però una novità, che spinge un paese in particolare, l’Inghilterra, verso una nuova rotta.

Una mappa di Londra nel 1572, raffigurata nella raccolta Civitates Orbis Terrarum (da Wikimedia Commons)
È il periodo dell’espansione del commercio inglese, quando Londra inizia a diventare il nuovo centro del mondo. Di fronte alle nuove attività, e quindi all’arrivo di nuovi lavoratori, la città ha bisogno di allargarsi, con nuove abitazioni che richiedono legna per essere riscaldate. L’aumento della domanda di combustibile, però, comportò anche un aumento dei prezzi, spingendo la gente a cercare delle alternative: il carbone poteva esserlo, ma per i motivi che abbiamo visto prima sarebbe stato inutilizzabile, in una situazione normale.
L’invenzione della stufa
Invece questa non era una situazione normale: Londra era un enorme cantiere, dove ogni giorno venivano costruite nuove case, e quando il prezzo della legna si fece troppo alto, qualcuno decise finalmente di trovare un modo per sostituirla con il carbone. Per risolvere i problemi che abbiamo visto, si iniziarono a progettare dei focolari diversi, chiusi e coperti con una cappa che terminasse in un camino (il quale alimentava il fuoco con l’ossigeno e ne drenava il fumo): stavano nascendo le stufe. La loro invenzione, però, non fu frutto del genio di un’unica persona: d’altronde, i problemi che avrebbe dovuto tenere in considerazione erano moltissimi, come i materiali utilizzati, le dimensioni, e così via. Fu bensì un’invenzione collettiva, nata dalle continue migliorie che le venivano apportate di volta in volta da chi le costruiva, e dall’enorme richiesta che stimolava queste ultime.
L’inizio della Rivoluzione
E cosa c’entra tutto ciò con la Rivoluzione Industriale? Dobbiamo andare ancora un po’ avanti nel tempo: nei decenni successivi, l’uso del carbone per riscaldare le case si diffuse in tutto il paese, stimolando stavolta la domanda di carbone, e quindi la sua estrazione.

Operai in una miniera di carbone, in un’illustrazione del The Graphic (da Wikimedia Commons)
Questa era un’operazione che comprendeva vari problemi da affrontare, tra i quali quello del drenaggio dell’acqua presente nelle miniere. Ora avrete capito dove stiamo arrivando: tra la fine del ‘600 e l’inizio del ‘700, vennero inventate proprio per questo scopo le prime macchine a vapore, dando quindi il via a una lunga stagione di nuove innovazioni.
Se volete approfondire questo argomento, vi consigliamo il libro La rivoluzione industriale inglese. Una prospettiva globale di Robert C. Allen.