Umanitarismo: quando inizia e dove nasce
Le origini di questo fenomeno si individuano tra il Seicento e il Settecento quando si creano le basi culturali che porteranno alla nascita dell’umanitarismo e della cultura della sensibilità. Con il giusnaturalismo, e successivamente nel ‘700 in misura ancor maggiore con l’Illuminismo, si sviluppa l’idea che tutti gli uomini sono uguali e che nessun uomo può tollerare la sofferenza dei propri simili. Inizia a emergere una “cultura della sensibilità” dove l’umanitarismo prende forma dalla storia dei diritti umani. Nel Settecento, oltre al riconoscimento dei diritti individuali, validi per tutti gli uomini, si incomincia a parlare di sentimenti facendo leva sulla compassione e sull’obbedienza ai valori morali. Sono qualità che dovevano costituire le fondamenta delle società umane civilizzate.
La cultura della sensibilità

Terremoto di Lisbona (da Wikimedia Commons)
Tali teorie vengono messe in pratica a seguito del devastante terremoto di Lisbona del 1755 dove si assiste per la prima volta a una mobilitazione internazionale per soccorrere le migliaia di vittime. Dopo gli episodi di Lisbona, nasce un senso comune della “cultura della sensibilità”. Inizieranno le lotte contro la schiavitù e per favorire il miglioramento delle condizioni di vita dei popoli delle colonie che saranno alla base dell’umanitarismo internazionale contemporaneo. In particolare, in Gran Bretagna si fonda la Religious Society of Friends per opera di George Fox (1624-1691) i cui membri vennero in seguito chiamati “quaccheri”.
I quaccheri si impegnarono in particolare per l’abolizione della schiavitù. Oltre al sentimento di compassione per le condizioni crudeli in cui versavano gli schiavi, i quaccheri vedevano la schiavitù come fattore di degrado morale. Lo schiavista godeva, infatti, dei frutti del lavoro di esseri umani tenuti con violenza e crudeltà. Il sentimento di condanna dalle comunità religiose arrivò all’intera opinione pubblica trasformandosi nella richiesta di abolizione della schiavitù.
L’umanitarismo in guerra?

Particolare di una pagina della Convezione di Ginevra del 1864, dove si possono osservare le firme dei delegati dei diversi Stati (da Wikimedia Commons).
Nella battaglia di Solferino (1859), che fu combattuta tra l’esercito austriaco e quello franco-piemontese, le perdite furono ingentissime da ambo le parti. Questo avvenimento fu visto da un testimone la cui figura viene posta in relazione alla fondazione del Comitato Internazionale della Croce Rossa. Henry Dunant arrivò alla conclusione che era indispensabile creare un’organizzazione che prestasse soccorso a tutti i feriti dei campi di battaglia. In particolare, riuscì a coinvolgere personalità ginevrine già impegnate nella filantropia medica e militare nella fondazione di un’associazione che avrebbe cercato di “umanizzare” la guerra.
Il Congresso di Ginevra (1864)
Partecipano ufficialmente 16 governi, di cui 12 ratificano a poca distanza di tempo la “Convenzione” che sanciva l’obbligo della cura per tutti i soldati feriti e che riconosceva la neutralità del personale e degli ospedali della Croce Rossa. La guerra franco-prussiana del 1870 sarà il banco di prova della Croce Rossa ma con la prima guerra mondiale il Comitato si affermerà definitivamente come principale organismo di soccorso dell’umanitarismo di guerra, espandendo notevolmente il suo impegno e i suoi compiti.
Dall’Europa al mondo
Nel secondo dopoguerra, si fondano (e ri-fondano) nuove organizzazioni che continuano tuttavia ad operare quasi esclusivamente nell’Europa postbellica. Solo dagli anni ’60, con l’aprirsi di gravi crisi umanitarie nei Paesi extraeuropei, le organizzazioni umanitarie spostano i loro interventi verso l’Africa, l’Asia e l’America Latina.
Logo dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU).
Logo dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO).
Logo del Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia (UNICEF).

Gino Strada (da Wikimedia Commons)
Da queste esperienze vennero fondate nuove organizzazioni, fra le quali nel 1971 Medici senza frontiere, che univa il soccorso alle vittime alla denuncia dei soprusi loro inflitti. Nel 1994 nasce in Italia Emergency, fondata da Gino Strada, per la cura delle vittime delle guerre nel mondo. In un mondo sempre più complesso e globalizzato le organizzazioni umanitarie sono oggi bersaglio di molte critiche. A seguito delle nuove emergenze umanitarie causate dai cambiamenti climatici sono ora chiamate a nuove sfide che richiedono una sempre maggiore cooperazione internazionale.
Approfondimenti sulle organizzazioni umanitarie
Al 1908 si fa risalire la nascita ufficiale del Corpo Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana, comunemente dette “Crocerossine”, con il corso tenuto a Roma, inaugurato dalla regina Elena, e frequentato da circa 250 donne. In realtà, già dal 1906 si erano tenuti dei corsi a Milano e poi in altre città e le Crocerossine prestarono la loro opera nei soccorsi alla popolazione colpita dal terremoto di Messina nel 1908. La Crocerossina rappresenta uno dei numerosi ruoli mediante i quali migliaia di donne furono attivamente impegnate nei teatri di guerra.
Cliccando il bottone di seguito, si potrà guardare una puntata della serie Passato e Presente dedicata alle crocerossine:
Il seguente video racconta le prime fasi della storia dell’umanitarismo: